Maria
SS. di Conadomini
Nella Chiesa Madre si venera fin dai primi decenni del secolo XIV la
miracolosa immagine ducentesca della Conadomini, donata
alla chiesa dalla famiglia lucchese guelfa, Campochiaro, venuta in Caltagirone
al tempo della dominazione angioina. Detta immagine nel 1644, a seguito
dell'invito di Filippo IV di Spagna di scegliere a patrona principale
della Cittá l'immagine della Vergine che piú riscuotesse localmente
devozione, per acclamazione popolare fu eletta protettrice. La Chiesa
Madre intitolata all'Assunta fu da questa data detta comunemente "della
Conadomini", cui furono sempre rivolte le implorazioni dei cittadini
in occasioni di calamitá.
Maria
SS. del Ponte
Il mattino del 15 agosto 1572, nella fontanella fuori le mura orientali
della cittā, accanto all'antica chiesetta sorgente vicino ad un piccolo
ponte, appariva, secondo la tradizione pervenuta fino ai nostri giorni,
l'immagine della Madonna col Bambino, incoronata da due angeli, che
un pittore, di cui non ci é pervenuto il nome, fermó sulla
tela. Le pratiche per il riconoscimento canonico di tale apparizione
subirono lungaggini e si perdettero negli archivi della curia siracusana.
Ma il popolo non ha mancato mai di ritenere tale immagine miracolosa
e nel 1777 otteneva che venisse eletta compatrona. Nella vecchia chiesetta,
che rimane a tergo della nuova, conservasi la fontanella dell'apparizione.
Ivi č pure un dipinto di Antonino Ragona che illustra l'avvenimento
e che é stato tenuto presente in una vetrata della nuova chiesa
costruita su disegno dell'architetto Giuseppe Zander.
SS.
Crocifisso del Soccorso
In fondo alla vallata ad occidente della cittā sorgeva fino al terremoto
del 1693, che la rase al suolo, una chiesetta intitolata alla Madonna
del Soccorso. Sotto i ruderi di questa chiesetta, ridotta a stalla,
in seguito ad un sogno del proprietario del fondo, tale Antonino Centorbi
detto "Cinniraro", nel gennaio del 1708 veniva trovata dipinta su di
un calcinaccio l'immagine di Gesú Crocifisso, fiancheggiato da
S. Brigida. Masse immense di cittadini e forestieri vi si recarono,
ottenendo grazie e miracoli. Fu eretta ivi una nuova chiesetta che tutt'oggi
č meta di frequenti pellegrinaggi. Fra i santuari caltagironesi, questo
é il piú aureolato di storicitá e di autorevole
riconoscimento, anche per essere stato consacrato, entro l'anno del
miracoloso rinvenimento, dal vescovo di Siracusa, Mons. Asdrubale Termini,
che allora trovavasi in sacra visita a Caltagirone. Lungo il percorso
per arrivare al Santuario sono le edicole con i misteri del Santo Rosario
dipinti su pannelli in maiolica. Nel recinto della chiesa sono invece
quelle della Via Crucis, pure su pannelli in maiolica, tutti opere moderne
di locali ceramisti, al pari dei precedenti. |