Uomini illustri
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Album fotografico di Caltagirone chrisound
di Antonino Ragona Foto di:
Umberto & figli
Dr. Giacomo Territo
M. e G. Marcinnó
chrisound studio

Caltagirone ha dato i natali a uomini illustri che si sono distinti in ogni campo delle umane attività. Per brevità citiamo i nomi piú significativi.

Gualtiero di Caltagirone

Della famiglia di Caltagirone, signore di Butera, fu con Palmiero Abate e Alaimo di Lentini uno dei principali cospiratori del Vespro Siciliano. Cacciati gli Angioini, cospirò contro gli Aragonesi, desiderando l'indipendenza dell'isola. Pagò con la morte la sua ribellione a Pietro III d'Aragona. Fu decapitato a Caltagirone nella piazza di S. Giuliano il 22 maggio del 1283, presente l'infante Giacomo d'Aragona.

Giovanni Burgio
Medico ed umanista. Fu chiamato ad insegnare filosofia all'università di Catania dallo stesso fondatore di essa Re Alfonso d'Aragona. Primo tra i medici del suo tempo, curò il Pontefice Paolo II e Re Alfonso. Dopo essere stato vescovo di Manfredonia e di Mazzara fu creato arcivescovo di Palermo. Moriva in Caltagirone compianto da tutti nel 1469 e il corpo veniva tumulato nella Chiesa Madre.

Bonaventura Secusio
Occupò per sette anni la carica di Generale dei Minori Osservanti. Fu incaricato dal cardinale Aldobrandini, nipote di Clemente VIII, di condurre trattative fra il Re di Spagna e quello di Francia, ed essendovi riuscito brillantemente, si ebbe dal Pontefice il titolo di Patriarca di Costantinopoli. Vescovo di Patti e poi di Messina, morì Vescovo di Catania nel 1618. Il suo sepolcro è nel Duomo catanese ornato di statua marmorea al vero.

Francesco Nigro
Nipote del valente pittore di origine greca dimorante in Caltagirone Bernardino Nigro detto il "greco calatino", fu incisore e cartografo insigne. É autore dell'opera: Plante de todos las placas y fortaleca del Reyno de Sicilia sacadas de orden de Su Magestad el Rey Philippo Quarto, anno de MDCXXXX. Ms. presso la Biblioteca Nazionale di Madrid. A lui si attribuisce, fra l'altro, il disegno per la Cassa argentea delle reliquie di S. Giacomo, realizzata dai valenti argentieri palermitani, Nibilio e Giuseppe Gagini. Morì a Palermo nel 1658.

Antonio Polizzi
Insigne medico. Al tempo della pestilenza del 1625, non poco giovò alla pubblica sanità. Ottenne il primo posto fra i professori in medicina a Palermo.

Giuseppe Capra
Cesellatore capacissimo e geniale. Il terremoto del 1693 distrusse tutte le opere eseguite per la città natale. Rimane di lui la grandiosa custodia in argento della Madonna del Vessillo a Piazza Armerina, opera insigne ove egli narrò attraverso i numerosi pannelli, sbalzati con arte mirabile, i fatti attinenti al rinvenimento dell'immagine miracolosa. Morì nel 1626.

Nicolò Longobardo
Missionario in Cina e successore di Fra Matteo Ricci, fondatore della missione gesuitica cinese. Convertì folle immense alla fede cristiana. Scrisse molte opere in cinese. Riformò il calendario cinese ed ebbe immensi onori. Morì a Pechino nel 1654.

Innocenzo Marcinò
Generale dei Cappuccini, visitò tutti i conventi del suo ordine sparsi per l'Europa ed ebbe onori da parte di principi e regnanti, ammirati della sua santità. Fu inviato ambasciatore dal Sommo Pontefice al Re ed alla Regina di Francia. Morì nel convento di Caltagirone in odore di santità nel 1655.

Francesco Aprile
Gesuita coltissimo e studioso di cose patrie. Insegnò filosofia nell'Università di Caltagirone retta dai Gesuiti. Scrisse la Cronologia di Sicilia ove mostrò le su ampie e profonde conoscenze storiche. Morì nel 1723.

Giacomo Bongiovanni
Valente plasticatore, nato nel 1772, creò figurine in terracotta rispecchianti la vita paesana dei suoi tempi. Lavorò col nipote Giuseppe Vaccaro che non fu meno capace di lui. Morì nel 1859. Diverse sue opere ammiransi nel Museo della Ceramica di Caltagirone. Nel secolo XIX operarono lontano dalla città natale due valenti scultori caltagironesi: Salvatore Bongiovanni a Firenze, e Salvatore Grita a Roma. Il primo era fratello maggiore di Giacomo Bongiovanni.

Francesco Vaccaro
Pittore aggraziato e buon colorista. Fu allievo del fratello maggiore, Giuseppe, che era soprattutto valente scultore, formatosi alla scuola del pittore caltagironese del secolo XVIII, Isidoro Boscari. In collaborazione del fratello diede alle chiese di Caltagirone ed a quelle di non poche città dell'isola insigni opere, ammirate per la compostezza e per la serena religiosità. Morì nel 1882 a 74 anni. Lasciò nell'arte i figli Vincenzo e Mario. Quest'ultimo portava il nome di altro fratello, grande promessa per l'arte, morto appena ventenne.

Alessio Narbone
Uno dei piú grandi eruditi dell'Ottocento siciliano. Scrisse opere letterarie basilari per la cultura isolana, come la Storia letteraria sicola. Morì in Palermo nel 1860. Il suo busto marmoero annoverasi fra quelli degli uomini illustri siciliani nel Panteon palermitano di S. Domenico.

Gaetano Crescimanno
Nato da nobile e cospicua famiglia, esordì come giovane musicista nel 1858. Compose diverse opere liriche che riscossero pubblici applausi localmente e fuori.

Giorgio Arcoleo
Giurista sommo, scrittore arguto, uomo politico. Nato da modesti genitori nel 1851, si distinse ovunque per la cultura, l'eloquenza e l'ingegno singolare. Morì nel 1914.

Luigi Sturzo
Sacerdote, uomo di dottrina e sociologo di fama mondiale. Numerose sono le sue pubblicazioni in italiano, francese ed inglese ove è rispecchiata la sua attività speculativa e pubblicistica. Fondò il Partito popolare. La Democrazia Cristiana, che segue le orme del vecchio partito, ha nei suoi insegnamenti una sicura guida. Morì in Roma nel 1959. Il suo corpo venne tumulato in Caltagirone presso la chiesa del SS. Salvatore.

Mario Scelba
Uomo politico di polso e di vedute chiare. Resse le sorti dell'Italia in qualità di Ministro degli Interni e di Presidente del Consiglio in momenti difficili per la nazione. Fu eletto senatore piú volte nel collegio di Caltagirone.

Silvio Mílazzo
Dal genitore Mario, facondo oratore e sperimentato amministratore civico, ereditò le non comuni qualità politiche che lo portarono al Parlamento Siciliano e alla Presidenza della Regione. Resse diversi assessorati ed in particolare quello dell'Agricoltura, durante il quale progettò ad attuò la riforma agraria in Sicilia. Decisamente di idee autonomistiche, fondò l'Unione Siciliana Cristiana-Sociale che ebbe notevole successo nelle elezioni regionali del 1959, consentendogli di essere rieletto Presidente della Regione. Il Milazzo aveva come mira la vitalizzazione dell'istituto autonomistico per liberare l'economia dell'isola dai monopoli continentali. A tal fine si servì di apporti delle sinistre e delle destre, ritenendo il governo regionale un organismo prettamente amministrativo. Per tale operazione fu fortemente osteggiato dalla Democrazia Cristiana. Notevole interesse egli dimostrò per la sua Città specie nel campo dell'edilizia pubblica e della viabilità. Negli ultimi anni si ritirò a vita privata e morì in Caltagirone il 24 dicembre 1982 all'età di 79 anni.

Carmelo Caristia
Tenne da titolare la cattedra di Diritto Costituzionale italiano e comparato della facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Catania. Dopo la caduta del regime fascista fu il primo segretario provinciale della Democrazia Cristiana, che si rifaceva al Partito Popolare, fondato da Don Luigi Sturzo. Nel 1946 fu eletto all'Assemblea Costituente nella circoscrizione della Sicilia Orientale e si rivelò uno dei membri piú attivi e qualificati della Commissione dei 75 che elaborò il progetto della Costituzione repubblicana. Fu senatore piú volte rieletto nel collegio di Caltagirone. Produsse non poche e valide opere giuridiche. Morì il 18 settembre 1969. Era nato il 1 settembre 1881.